(tratto da "A Short History of Yoga" di Georg Feuerstein)
Si ritiene che la storia dello Yoga moderno iniziò con il Parlamento delle Religioni tenutosi a Chicago (Stati Uniti) nel 1893. Fu a quel congresso che il giovane Swami Vivekananda (foto) – swami (svâmin) significa "maestro" – fece una grande e duratura impressione sul pubblico americano. Per volere del suo maestro, il santo Ramakrishna, Swami Vivekananda trovò la maniera per raggiungere gli Stati Uniti, dove non conosceva nessuno. Grazie ad alcuni sostenitori che riconobbero la grandezza interiore di questo adepto di Jnana Yoga (Yoga del discernimento – N.d.T. a breve un articolo a riguardo), fu invitato al Parlamento e finì per essere il suo diplomatico più popolare. Negli anni successivi, viaggiò ampiamente attraendo molti studenti allo Yoga e ai Vedanta. I suoi vari libri sullo Yoga sono ancora molto utili e piacevoli da leggere.
Prima di Swami Vivekananda alcuni altri maestri di yoga avevano attraversato l'oceano per visitare l'Europa, ma la loro influenza erano rimasta locale ed effimera. L’immenso successo di Vivekananda ha aperto una porta fin’allora chiusa per altri adepti provenienti dall’India, ed il flusso di guru orientali verso l’occidente non è più cessato da allora.
Dopo Swami Vivekananda, l'insegnante più popolare nei primi anni del movimento Yoga occidentale fu Paramahansa Yogananda, che arrivò a Boston nel 1920. Cinque anni dopo, fondò la Self-Realizaton Fellowship, che ha ancora sede a Los Angeles. Anche se ha lasciato il suo corpo (come dicono gli yogin) nel 1952, all'età di cinquantanove, egli continua ad avere un seguito in tutto il mondo. La sua “Autobiografia di uno Yogi” è una lettura affascinante, ma sii pronto a sospendere ogni pregiudizio materialista che tu possa avere! Come per altri yogi e santi cristiani o musulmani, dopo la sua morte il corpo di Yogananda non ha mostrato segni di decadimento per ben 20 giorni.
Di richiamo più limitato fu Swami Rama Tirtha, un ex insegnante di matematica che preferì la vita spirituale al mondo accademico e che andò negli Stati Uniti nel 1902 fondando un centro di ritiro sul Monte Shasta in California. Rimase per soli due anni e annegò nel fiume Gange (Ganga) nel 1906 alla giovane età di trentatré. Alcuni dei suoi discorsi di ispirazione sono stati raccolti nei cinque volumi “In Woods of God Realization”, nei quali vale tutt’ora la pena di immergersi.
Nel 1919, Yogendra Mastamani arrivò a Long Island e per quasi tre anni dimostrò ad americani stupefatti la potenza e l'eleganza dell’Hatha Yoga. Prima di tornare in India, fondò la filiale americana di Kaivalyadhama, un'organizzazione indiana creata dal compianto Swami Kuvalayananda, che ha contribuito enormemente allo studio scientifico dello Yoga.
Una figura molto popolare per diversi decenni dopo 1920 fu Ramacharaka, i cui libri si trovano ancora nelle librerie di seconda mano. Quello che pochi lettori sanno, tuttavia, è che questo Ramacharaka apparentemente non era una persona reale. Il nome era lo pseudonimo di due persone: William Walker Atkinson, che aveva lasciato il suo studio legale di Chicago per praticare Yoga, e il suo maestro Baba Bharata.
Paul Brunton, ex giornalista e redattore inglese, esplose sulla scena yoga nel 1934 con il suo libro “India Segreta”, che introdusse il grande saggio Ramana Maharshi al mondo occidentale. Molte altre opere fluirono dalla sua penna nel corso di diciotto anni, fino alla pubblicazione del libro “Spiritual Crisis of Man” nel 1952. Nel 1980, i suoi quaderni sono stati pubblicati postumi in sedici volumi - un tesoro per gli studenti di Yoga.
Dall'inizio degli anni 1930 fino alla sua morte nel 1986, Jiddu Krishnamurti deliziò e perplesse a livello filosofico migliaia di occidentali con i suoi eloquenti discorsi. Era stato considerato dalla Società Teosofica come il prossimo leader mondiale, ma respinse questa missione, che sicuramente era troppo grande ed onerosa per una sola persona, per quanto grande. Dimostrò la saggezza dello Jnana Yoga (Yoga del discernimento), e attirò grandi folle di ascoltatori e lettori. I suoi amici più stretti erano del calibro di Aldous Huxley, Christopher Isherwood, Charles Chaplin e Greta Garbo. Bernard Shaw ha descritto Krishnamurti come l’essere umano più bello che avesse mai visto.
Lo Yoga, sotto forma di Hatha Yoga, entrò nella tradizionale America quando la yogini di origine russa Indra Devi (1899-2002), che è stata chiamata la "First Lady dello Yoga," aprì il suo studio di Yoga a Hollywood nel 1947. Indra ha insegnato Yoga a star quali Gloria Swanson, Jennifer Jones e Robert Ryan, e formato centinaia di insegnanti qualificati.
Nel 1950, uno degli insegnanti di Yoga più conosciuti era Selvarajan Yesudian il cui libro “Sport e Yoga” è stato tradotto in quattordici lingue, con oltre 500.000 copie vendute. Oggi molti atleti hanno adottato esercizi yoga nel loro programma di formazione perché. . . funziona.
Nel 1961, Richard Hittleman portò lo Hatha Yoga alla televisione americana, e il suo libro “The Twenty-Eight-Day Yoga Plan” ha venduto milioni di copie. A metà degli anni 1960, il movimento yoga occidentale ricevette una grande spinta con Maharishi Mahesh Yogi, soprattutto a causa della sua breve collaborazione con i Beatles. Egli diffuse la contemplazione yogica nella forma di Meditazione Trascendentale (MT), che ancora oggi ha decine di migliaia di praticanti in tutto il mondo. Operatori della MT hanno inoltre introdotto la meditazione e lo Yoga nel mondo aziendale. Essa, inoltre, ha stimolato la ricerca medica sullo Yoga in diverse università americane.
Nel 1965, l'allora sessantanovenne Shrila Prabhupada arrivò a New York con una valigia piena di libri e 8 dollari in tasca. Sei anni più tardi fondò la Società Internazionale per la Coscienza di Krishna (ISKCON), e al momento della sua morte nel 1977, si era creato un movimento spirituale mondiale sulla base del Bhakti Yoga (Yoga della devozione).
Negli anni 1960 e 1970, molti swami formati dal maestro himalayano Swami Sivananda, un ex medico che divenne un medico dell'anima, aprirono le loro scuole in Europa e nelle due Americhe. Tra loro possiamo menzionare Swami Vishnudevananda (autore del libro che ebbe larga diffusione “Complete Illustrated Book of Yoga”), Swami Satchitananda (noto ai partecipanti di Woodstock), Swami Sivananda Radha (una donna-swami che fu pioniere della connessione tra spiritualità Yoga e psicologia), Swami Satyananda (di cui si dirà di più in breve), e Swami Chidananda (una figura santa che ha diretto il Sivananda Ashram di Rishikesh, India).
Nel 1969, Yogi Bhajan causò un putiferio nella comunità Sikh tradizionale (un ramo dell'induismo) quando ruppe con la tradizione e cominciò ad insegnare Kundalini Yoga ai suoi studenti occidentali. Oggi la sua “Healthy, Happy, Holy Organization”, meglio conosciuta come 3HO, ha più di 200 centri in tutto il mondo.
Un guru più controverso ma popolarissimo negli anni 1980 e 1970 fu Bhagavan Rajneesh (ora più conosciuto come Osho), i cui seguaci facevano costantemente i titoli dei giornali per le loro orge sessuali ed altri eccessi. Rajneesh, un ex professore di filosofia, traeva i suoi insegnamenti da autentiche fonti Yoga, mescolandole alle proprie esperienze personali. Rajneesh permetteva ai suoi studenti di vivere le loro fantasie represse, in particolare della varietà sessuale, nella speranza che questo li avrebbe liberati per poter poi affrontare i processi più profondi dello Yoga. Molti di loro, però, rimasero intrappolati in un edonismo tinto di mistica, il che conferma la regola del buon senso che “troppo di una cosa buona può far male”. Così come molti dei suoi discepoli si sentirono amaramente delusi da lui e dai tristi eventi che circondarono la sua organizzazione negli anni immediatamente precedenti la sua morte, nel 1990, allo stesso tempo molti ancora oggi lo considerano come un vero e proprio maestro di Yoga. La sua vita dimostra che gli adepti di yoga vengono in tutte le forme e dimensioni e che, per coniare una frase, il guru di una persona è spesso l’uru di un'altra persona. (La parola sanscrita uru significa "spazio vuoto".) Un altro motto che si applica qui è “caveat emptor”: stia in guardia il compratore!.
Altri celebri adepti yoga moderni di origine indiana sono Sri Aurobindo (il padre dello Yoga Integrale), Ramana Maharshi (un maestro impareggiabile di Jnana Yoga), Papa Ramdas (che ha vissuto e respirato il Mantra Yoga, lo Yoga del suono trasformativo), Swami Nityananda (un maestro miracoloso del Siddha Yoga), e il suo discepolo Swami Muktananda (un potente yogin che ha messo il Siddha Yoga, che è un Yoga tantrico, a disposizione per i cercatori di occidentali). Tutti questi insegnanti non sono più tra noi.
Il grande esponente in tempi moderni dell’Hatha Yoga fu Sri Krishnamacharya, morto nel 1989 alla veneranda età di 101. Praticò ed insegnò il sistema Viniyoga dell’Hatha Yoga fino ai suoi ultimi giorni. Suo figlio TKV Desikachar continua gli insegnamenti del suo santo padre e ha insegnato Yoga, tra gli altri, anche al famoso Jiddu Krishnamurti. Un altro studente ben noto di Sri Krishnamacharya e un maestro in proprio è lo zio di Desikachar, BKS Iyengar (1918-2014), che ha insegnato a decine di migliaia di studenti il suo Iyengar Yoga.
E’ da menzionare anche Pattabhi Jois che studiò con Krishnamacharya nei suoi primi anni e da allora ha ispirato migliaia di occidentali con il suo stile Ashtanga Yoga.
Fino ai tempi moderni, la stragrande maggioranza dei praticanti Yoga sono stati uomini, yogin. Ma ci sono anche stati grandi adepti femminili, yoginis. Fortunatamente, negli ultimi anni, un paio di donne che rappresentano il Bhakti Yoga (Yoga della devozione), sono venute in Occidente per portare il loro vangelo di amore a cuore aperto. Lo Yoga abbraccia così tanti approcci diversi che chiunque può trovare una casa in esso.
Una insegnante eccezionale indiana che non si adatta a nessuno degli stereotipi yoga è Meera Ma ("Madre Meera"). Lei non insegna a parole ma comunica in silenzio con la sua semplice presenza. Di tutti i luoghi, ha fatto la sua casa nel centro di un villaggio tedesco caratteristico nella Foresta Nera, e ogni anno attira migliaia di persone provenienti da tutto il mondo.
Dal momento che lo Yoga non è limitato all'induismo, possiamo citare qui anche il Dalai Lama, il campione della nonviolenza e vincitore del Premio Nobel per la Pace. E’ senza dubbio uno dei veri grandi yogin del Tibet moderno, che dimostra come i principi dello Yoga possono fruttuosamente essere portati non solo nella una vita quotidiana, ma anche nell'arena politica. Oggi il Buddismo tibetano (che deriva dal Tantra Yoga) è molto popolare tra gli occidentali, e ci sono molti lama (maestri spirituali) che sono disposti a condividere con i cercatori sinceri i segreti della loro tradizione finora ben custoditi.
Avevo intenzione di aggiungere alla stupenda sintesi di Georg Feuerstein maestri e studiosi di altri stili che vale la pena menzionare ed i maestri ed insegnanti che ho avuto l’onore di conoscere e che continuano ad inspirare la mia pratica oggi, ma mi rendo conto che diventerebbe una lista un po’ asettica di nomi: rimando tale lista al prossimo articolo sui vari stili di Yoga. Mi preme però menzionare la mia insegnante nonché maestra spirituale Esther Ekhart, che ha studiato gli insegnamenti del su menzionato TKV Desikachar. Esther è un esempio di donna che incarna lo spirito dello Yoga in completa armonia con il mondo contemporaneo, prova vivente che lo Yoga è attuale oggi come lo era 5000 anni fa.
(Articolo tratto e tradotto da "A Short History of Yoga" di Georg Feuerstein (1947-2012), importante indologo tedesco, autore di svariati libri sullo Yoga).