Nella tradizione induista sono ben conosciuti i 4 stadi della vita di un essere umano. Vediamo insieme quali sono e che spunti di riflessione ci possono dare.
Āśrama (sanscrito: आश्रम) è un sistema di fasi della vita discusso nei testi indù delle epoche antiche e medievali.
I quattro ashrama sono:
Brahmacharya (vita di studente)
Gṛhastha (vita di famiglia)
Vanaprastha (abitante della foresta)
Sannyasa (rinunciante)
Il sistema ashrama è una sfaccettatura del concetto di Dharma nell'Induismo. È anche una componente delle teorie etiche nella filosofia indiana, dove è combinato con quattro obiettivi propri della vita umana (Purushartha), per la realizzazione, la felicità e la liberazione spirituale.
Sistema Ashrama
Il sistema dei quattro ashrama mirava a integrare la rinuncia nella società brahmanica intorno al IV secolo a.C. Inizialmente, offriva ai giovani adulti quattro percorsi di vita post-iniziazione vedica: Brahmacharya (vita da studente), Gṛhastha (vita in famiglia), Vanaprastha (camminante/abitante della foresta) e Sannyasa (rinunciante). Documentato nei primi Dharmasutra (II-III secolo a.C.), consentiva la libera scelta tra questi percorsi, che erano visti come vocazioni permanenti. Il termine ashrama fu coniato per descrivere questi stili di vita, in particolare quelli dei brahmini eccezionali dediti alle austerità e ai rituali.
Nel sistema ashrama, la durata della vita umana era divisa in quattro periodi. L'obiettivo di ogni periodo era la realizzazione e lo sviluppo dell'individuo. Il sistema classico, nell'Āśrama Upanishad, nel Vaikhanasa Dharmasutra e nel successivo Dharmashastra, li presenta come stadi sequenziali della vita umana e raccomanda età per l'ingresso in ogni stadio, mentre nel sistema originale presentato nei primi Dharmasutra gli Asrama erano quattro modi di vita alternativi disponibili, né presentati come sequenziali né con raccomandazioni di età
Gli stadi in dettaglio
Dalla nascita ai 25 anni: Brahmacharya
Questo stadio rappresentava lo stadio di vita dello studente/studentessa non spostato/a. Questo stadio si concentra sull'istruzione e includeva la pratica del celibato/nubilato. Lo studente andava da un Gurukul (famiglia/clan del guru) e solitamente viveva con un Guru (mentore), acquisendo conoscenze di scienza, filosofia, scritture e logica, praticando l'autodisciplina, impegnandosi per guadagnare dakshina per essere pagato per il guru, imparando a vivere una vita di Dharma (rettitudine, morale, doveri).
Dai 25 ai 50 anni: Gṛhastha
Questa fase si riferiva alla vita coniugale dell'individuo, con i doveri di mantenere una famiglia, crescere una famiglia, educare i propri figli e condurre una vita sociale incentrata sulla famiglia e dharmica. La fase Grihastha era considerata la più importante di tutte le fasi nel contesto sociologico, poiché gli esseri umani in questa fase non solo perseguivano una vita virtuosa, ma producevano cibo e ricchezza che sostenevano le persone in altre fasi della vita, così come la prole che continuava l'umanità. La fase rappresentava anche quella in cui i più intensi legami fisici, sessuali, emotivi, occupazionali, sociali e materiali esistono nella vita di un essere umano.
Dai 50 ai 75 anni: Vanaprastha
La fase del pensionamento, in cui una persona ha passato le responsabilità domestiche alla generazione successiva, ha assunto un ruolo consultivo e si è gradualmente ritirata dal mondo. La fase Vanaprastha era una fase di transizione dalla vita di un capofamiglia con la sua maggiore enfasi su Artha e Kama (ricchezza, sicurezza, piacere e desideri) a una con maggiore enfasi su Moksha (liberazione spirituale)
Dai 75 anni in poi: Sannyasa
La fase era caratterizzata dalla rinuncia ai desideri materiali e ai pregiudizi, rappresentata da uno stato di disinteresse e distacco dalla vita materiale, generalmente senza alcuna proprietà o casa significativa (ascetismo), e focalizzata su moksha, pace e semplice vita spirituale. Chiunque poteva entrare in questa fase dopo aver completato la fase di vita Brahmacharya.
Ashrama e Purushartha
Il sistema ashrama è una sfaccettatura del complesso concetto di Dharma nell'Induismo. È integrato al concetto di Purushartha, che sono i quattro obiettivi propri della vita, nella filosofia indù. Questi sono:
Dharma (pietà, moralità, doveri)
Artha (ricchezza, salute, mezzi di sostentamento)
Kama (amore, relazioni, emozioni)
Moksha (liberazione, libertà, autorealizzazione)
Ogni fase di ashrama pone livelli di enfasi diversi sui quattro obiettivi propri della vita, con diverse fasi viste come passi verso il raggiungimento dell'ideale nella filosofia indù, vale a dire Moksha: liberazione.
Il Dharma è ritenuto primario per tutti gli stadi. Moksha è l'obiettivo nobile ultimo, raccomandato per tutti, da ricercare in qualsiasi fase della vita. Sugli altri due, i testi non sono chiari: ad eccezione del Kamasutra, la maggior parte dei testi non fa raccomandazioni su quale fase della vita è importante enfatizzare Artha o Kama.
Il Kamasutra afferma,
"La durata della vita di una persona è di cento anni. Dividendo quel tempo, la persona dovrebbe occuparsi di tre obiettivi della vita in modo tale che si sostengano, piuttosto che ostacolarsi a vicenda. Nella sua giovinezza dovrebbe dedicarsi a scopi redditizi (artha) come l'apprendimento, nel suo periodo migliore al piacere (kama), e nella sua vecchiaia al dharma e al moksha" - Kamasutra 1.2.1–1.2.4, tradotto da Patrick Olivelle
Quali spunti di riflessione possiamo trarre da questa visione della vita?
Forse anche a te sono sembrati "naturali" questi 4 stadi della vita. In effetti, corrispondono più o meno a quello che accade anche nella nostra società!
Quando si è giovani, ci si dedica allo studio e al costruirsi una carriera, imparare un mestiere ecc. Questo avviene in tutto il mondo (tranne dove lo sfruttamento dei minori obbliga loro a lavorare - spesso per soddisfare la nostra sete di prodotti a basso prezzo - invece di studiare e formarsi).
Ad un certo punto (tra i 30 e i 40 anni) molte persone decidono di entrare in una situazione stabile, mettendo su famiglia. In questa fase generalmente si è già trovata una occupazione per mantenere appunto la famiglia. Anche quando non ci sono figli, è comunque una fase della vita in cui si trova una certa stabilità e si adempiono i propri doveri nei confronti della società in generale (si pagano le tasse, si seguono le norme sociali ecc).
Intorno ai 50-55 anni (in corrispondenza, non a caso, della menopausa per le donne) spesso i figli sono diventati indipendenti, e hanno meno bisogno (idealmente nessun bisogno) del supporto dei genitori. Come persone adulte, potremmo dunque iniziare una nuova fase della vita, piacevolmente definita "camminante o abitante della foresta" nella tradizione induista. In questa fase, come abbiamo visto sopra, ci si libera dai doveri del mantenere una famiglia (o se non si hanno figli, ci si libera dai doveri di essere produttivi per la società) e si può iniziare il cammino di lavoro interiore. Si desidera, sempre di più di passare del tempo in luoghi tranquilli e (nei sogni) "ci si ritira dalla vita sociale e professionale e si lascia la propria casa per una capanna nella foresta dove è possibile trascorrere il proprio tempo in meditazione, yoga e preghiere. L'eremita mantiene pochi contatti con il resto della famiglia. Il ruolo del terzo ashrama è di essere consultato come anziana/o dalla comunità in generale, insegnando il dharma a coloro che vengono in visita" (Dev Kumar). Questa fase, nell'ambito delle tradizioni femminili, corrisponde perfettamente con il ruolo che le anziane/vecchie avevano nella società e spiega il significato della menopausa a livello evolutivo: nessun altro mammifero entra in menopausa, solo l'essere umano. Si è ipotizzato dunque che la menopausa sia stata un'evoluzione importante per le comunità del passato: una donna che non sia più impegnata nel badare ai figli ma che possa invece essere di supporto spirituale e psicologico alle donne (e agli uomini) della comunità/tribù in cui viveva. Una donna a cui chiedere consigli di vita, perché quella vita l'ha già vissuta.
Ti sembra che questa fase venga onorata nella società in cui viviamo? O ci sono piuttosto tutta una serie di dinamiche che vengono messe in atto come: cercare di "combattere" la vecchiaia per rimanere sempre giovani ed attraenti; continuare a rimanere in una relazione con una persona (marito/compagno) con cui non si ha più nulla da condividere; non accettare che i figli diventino indipendenti; pretendere che i figli ricambino attenzione e affetto perché altrimenti ci sentiamo sole e perdute... Quante di noi, e qui mi riferisco alle donne, si sentono di fare il passo nel mollare tutto intorno ai 50 anni, e invece rimangono in dinamiche e relazioni che lentamente spengono la loro luce interiore? Se negli uomini si parla di "crisi di mezza età", nelle donne si parla di menopausa. Alla fine è la stessa cosa, ma invece di sentire questa spinta al cambiamento come una nuova fase della nostra vita, rimaniamo bloccate e bloccati per la paura di fare delle scelte, per la paura di cambiare...
L'ultima fase avviene anch'essa in maniera spontanea per molti dei nostri anziani. Per chi conosce e vive a stretto contatto con persone anziane, sa che ad un certo punto della loro vita questi iniziano a "mollare": dimostrano sempre meno interesse verso la vita di tutti i giorni, passano il tempo in solitudine senza voler fare nulla. Per noi "giovani" questo è spesso inaccettabile. La saggezza della loro età li sta lentamente preparando a lasciare il corpo, ma in una società come la nostra che ha una folle paura della morte, questo semplicemente non viene approvato. E allora si obbliga loro ad uscire, ad incontrare i nipotini, a mangiare insieme...
E' chiaro che gli ashrama - con le corrispondenti età - non possono essere seguiti alla lettera. Molte persone vivono queste fasi della vita più volte nella stessa vita. Trovo comunque interessante riflettere su come la vita ha sicuramente delle fasi, e non è lineare. Questa visione della vita di un essere umano è presente in tante altre filosofie e scuole di pensiero in tutto il mondo, ma ho sempre trovato questa visione induista molto interessante e pratica. Spero che questa conoscenza possa validare il vostro sentire e darvi il coraggio di affrontare delle scelte difficili, quando si sente che è il momento di cambiare vita.
(Parte del testo iniziale è tratto e tradotto dalla pagina Wikipedia in inglese: Ashrama (Stage)
Foto, in ordine: di Polina Kuzovkova su Unsplash e di Danie Franco su Unsplash
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