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Il mio augurio per un nuovo anno



"Under Black Light 6" Body Art by John Poppleton

L'inizio del anno nuovo, qualunque sia il calendario seguito, sembra essere l'occasione per rinnovare i buoni propositi che ripetiamo ogni anno: fare più sport, leggere più libri, passare più tempo con gli amici, viaggiare di più, mettersi a dieta, e via dicendo.

E ogni anno, inevitabilmente, la maggior parte (tutti?) i buoni propositi iniziano a sfumare, per poi svanire lentamente nel dimenticatoio e accumulare quel senso di colpa miscelato alla permanente insoddisfazione che permea e pesa come un macigno sulla componente "adulta" della nostra società.

E' ineluttabile e categorico: ogni anno gli stessi buoni propositi, che magari cambiano forma e contenuto di anno in anno, oppure no. Propositi razionalizzati come necessari per cambiare le cose, per diventare persone migliori, per rendere la nostra vita migliore.

Ebbene, cosa succederebbe se smettessimo di prenderci in giro?

Se iniziassimo ad accettare il nostro corpo e la nostra vita così come sono?

Cosa toglie importanza a questo momento?

Perché domani dovrebbe essere meglio di adesso?

E' giusto e bello cercare di migliorare, ma il problema forse sta nel nostro concetto di "migliore": avremmo una vita migliore se fossimo più magri, se facessimo più sport, se avessimo più soldi? Se cambiassimo guardaroba, automobile, casa, marito? O saremmo sempre alla ricerca di quel qualcosa, o qualcuno, che ci rendesse finalmente, pienamente, completamente felici?

Migliorare per noi significa evolvere a livello personale, spirituale, mentale?

Oppure migliorare significa trovare conferme nella nostra società, secondo i canoni dettati dalle mode del tempo?

Spesso ci consideriamo in cerca della felicità. Il Buddha ci insegna che questa ricerca è la prima causa di sofferenza... E se smettessimo di cercare la felicità? Come non siamo felici adesso, molto probabilmente non lo saremmo neanche dopo aver cambiato per l'ennesima volta lavoro/auto/colore delle pareti/hobby. Perché la felicità nel futuro non esiste. La nostra idea di felicità non esiste. Esistono desideri, probabilmente risalenti alla prima infanzia, che non potranno mai essere appagati, semplicemente perché non vogliono essere appagati. Cerchiamo conforto nell'anelare ad un qualcosa che non si può ottenere, perché per sua natura non esiste. La ricerca all'infuori di noi stessi è vana, perché fine a se stessa....

Ecco, quello che vi auguro per quest'anno, è di smettere di cercare.

Tutta la pace, la serenità, il benessere, e quant'altro desideriamo, sono già dentro di noi. Sono dentro di noi da sempre, solo che col passare degli anni e delle esperienze della vita, sono stati nascosti dagli innumerevoli sottili veli dell'ignoranza (avidya)... Fare luce dentro le nostre tenebre non implica necessariamente entrare in terapia, basta iniziare con la consapevolezza che non abbiamo più bisogno di cercare. Possiamo rilassarci, possiamo deporre le armi, possiamo smettere di combattere.

Anche la ricerca della illuminazione è vana: il rendersi conto che noi siamo perfetti esattamente così come siamo, con tutte le nostre imperfezioni, ci permette di raggiungere quello stato di grazia che altro non è che un attimo, quell'attimo in cui intravediamo la immensità di noi come parte del cosmo, senza distinzioni, differenze, barriere o confini.

Nel Tantra si parla dell'essere umano come "contrazione del divino".

Io vi auguro, in questo anno che viene, di aprirvi alla magia del momento, di smettere di anelare, di capire che la contentezza è sinonimo di soddisfazione.

Vi auguro di amare, prima di tutto la vita, di amare così tanto che questo amore diventa incontenibile e straripa inondando tutti quelli che vi circondano.

Vi auguro di lasciar andare tutto quello che non vi serve più e di abbandonare anche idee, concetti e (pre)giudizi che oscurano il vostro modo di agire, spogliandovi del superfluo e dei veli dell'ignoranza per rivelare, finalmente, la vostra vera, splendida, meravigliosa Essenza. Pura, completa e perfetta. Esattamente così com'è, esattamente così come siete, esattamente come deve essere.


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